È con grande piacere che annunciamo il nuovo Direttore Tecnico Impianti Rifiuti della divisione Refining, Lorenzo Romualdi. Con una vasta esperienza nel settore e una determinazione incrollabile, Romualdi si propone di portare la divisione Refining ad un livello superiore, concentrando i suoi sforzi sulla gestione efficace dei rifiuti e sull’ottimizzazione delle operazioni.
Ma qual è il ruolo del Direttore Tecnico Impianti Rifiuti? Egli svolge un ruolo chiave nell’assicurare che gli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti operino in modo sicuro, conforme alle normative e rispettoso dell’ambiente. Il DTIR assicura che tutte le operazioni rispettino le normative vigenti sulla gestione dei rifiuti; si occupa della sicurezza degli operatori e dell’ambiente circostante, implementando misure preventive; prepara e attua piani di emergenza per gestire situazioni critiche come incidenti o fuoriuscite di sostanze pericolose; e mantiene aggiornate le conoscenze sulle normative e le best practices del settore attraverso formazione e revisione delle disposizioni normative.
Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Romualdi per saperne di più sui suoi piani e obiettivi per il futuro.
Cosa ti proporrai di attuare nel tuo nuovo ruolo di Direttore Tecnico della divisione Refining?
Nel mio nuovo ruolo, mi concentrerò principalmente sulla supervisione del ciclo dei rifiuti in tutte le sue fasi, garantendo il rispetto delle linee guida stabilite. Per raggiungere questo obiettivo, intendo focalizzarmi su quattro pilastri fondamentali: formazione; organizzazione; comunicazione e collaborazione; fiducia. È cruciale che tutti i dipendenti coinvolti acquisiscano le conoscenze necessarie e comprendano le varie problematiche e criticità legate alla gestione dei rifiuti.
Quali sono gli obiettivi che ti prefiggi per il 2024 e per gli anni a venire?
Per il 2024, il nostro obiettivo primario è consolidare ed ottimizzare la gestione dei rifiuti in ingresso ed uscita dall’impianto, con particolare attenzione alla sicurezza ed all’ambiente. Inoltre, abbiamo appena definito una modifica autorizzativa che ci consentirà un incremento delle potenzialità produttive e stiamo facendo progressi nella progettazione di nuovi sistemi di abbattimento e recupero energetico dalle emissioni. Stiamo operando in un contesto di transizione ed espansione delle potenzialità aziendali, quindi è fondamentale affrontare queste sfide con determinazione e pragmatismo.
Quali sono le principali sfide e opportunità che Valmet Refining affronta?
Oltre all’importanza di una gestione sicura ed attenta all’ambiente, la sfida principale è rappresentata dalla transizione digitale: trasferire procedure operative e buone pratiche consuetudinarie ed implementarle in un sistema gestionale informatizzato; ovvero uno strumento per incrementare la tracciabilità e la rendicontazione dei risultati ottenuti dal trattamento dei rifiuti. Inoltre, stiamo pianificando espansioni future e valutando nuovi progetti per inserire nuove tipologie di trattamento per intercettare e gestire flussi e tipologie di rifiuti diversi che sono diventati di interesse a seguito del nostro ingresso in Legor Group. Si tratta di un lavoro lungo e impegnativo, sia sul fronte interno ai fini di una nostra riorganizzazione, sia sul fronte esterno per i rapporti con gli enti e per le dovute richieste di autorizzazione. Sono queste le sfide che offrono sicuramente maggiori opportunità di crescita e miglioramento.